ADNKRONOS CULTURA SU ACIDO
IL DOPING NEL ROMANZO 'ACIDO LATTICO' DI SAVERIO FATTORI
Roma, 6 set. - (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Un romanzo in cui rappresentare il discusso mondo dello sport professionale. Un racconto che descrive le ossessioni, le paure e le virtu' degli atleti pronti a tutto pur di raggiungere nuovi traguardi. Ecco cosa propone lo scrittore Saverio Fattori nel romanzo ''Acido lattico'', pubblicato da Alberto Gaffi editore.
Lo spunto da cui Saverio Fattori prende le mosse e' rappresentato da un misterioso suicidio. Un suicidio che gli offre l'opportunita' di descrivere il mondo spesso oscuro, incomprensibile ed enigmatico dello sport professionistico. L'io narrante, Claudio Seregni, interpreta i tratti negativi di un atleta votato soltanto al successo: un obiettivo che persegue con tutte le sue forze sacrificando la moralita' e la sua salute fisica. E' cinico, ingiusto, ossessionato dal timore della sconfitta. Subisce un'esistenza grigia e tetra. Entrato in contatto con Clara, un'atleta onesta e virtuosa, si confronta con il suo 'contrario'.
Da qui nasce il suo desiderio di conoscere meglio una donna sfortunata che, dopo una carriera incerta, prova ad abbracciare un destino diverso. Abbandona, infatti, l'agonistica dedicandosi agli studi umanistici. Clara, pero', prima di incontrare Claudio, si uccide. L'ansia del successo, intanto, divora il protagonista del libro. Mano a mano perde ogni forma di controllo ignorando l'etica agonistica. L'atleta si trasforma, cosi', in una vittima inconsapevole dello sport estremo. Si lascia attrarre dal doping, una frontiera che valica senza troppe remore. In questa chiave il romanzo di Fattori studia, con grande realismo ed efficacia, un microcosmo difficile, duro, senza esclusioni di colpi. I suoi protagonisti, appassionati soltanto dalla corsa, si muovono sullo sfondo del miraggio delle Olimpiadi di Pechino.
Il microcosmo di Fattori e' alimentato dal desiderio di conquistare onori e mete anche a costo di rompere ogni regola ricorrendo al doping illegale. ''Saverio Fattori - scrive nella prefazione Daniele Menarini - affonda il bisturi del realismo, rivelando un archivio personale molto attrezzato di letture ed esperienze sul campo in parte concentrate in quel microcosmo di entusiasmo che si accese in Emilia Romagna tra la seconda meta' degli anni Ottanta e la prima dei Novanta''.
http://www.adnkronos.com/IGN/Cultura/?id=1.0.2465380752
Roma, 6 set. - (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Un romanzo in cui rappresentare il discusso mondo dello sport professionale. Un racconto che descrive le ossessioni, le paure e le virtu' degli atleti pronti a tutto pur di raggiungere nuovi traguardi. Ecco cosa propone lo scrittore Saverio Fattori nel romanzo ''Acido lattico'', pubblicato da Alberto Gaffi editore.
Lo spunto da cui Saverio Fattori prende le mosse e' rappresentato da un misterioso suicidio. Un suicidio che gli offre l'opportunita' di descrivere il mondo spesso oscuro, incomprensibile ed enigmatico dello sport professionistico. L'io narrante, Claudio Seregni, interpreta i tratti negativi di un atleta votato soltanto al successo: un obiettivo che persegue con tutte le sue forze sacrificando la moralita' e la sua salute fisica. E' cinico, ingiusto, ossessionato dal timore della sconfitta. Subisce un'esistenza grigia e tetra. Entrato in contatto con Clara, un'atleta onesta e virtuosa, si confronta con il suo 'contrario'.
Da qui nasce il suo desiderio di conoscere meglio una donna sfortunata che, dopo una carriera incerta, prova ad abbracciare un destino diverso. Abbandona, infatti, l'agonistica dedicandosi agli studi umanistici. Clara, pero', prima di incontrare Claudio, si uccide. L'ansia del successo, intanto, divora il protagonista del libro. Mano a mano perde ogni forma di controllo ignorando l'etica agonistica. L'atleta si trasforma, cosi', in una vittima inconsapevole dello sport estremo. Si lascia attrarre dal doping, una frontiera che valica senza troppe remore. In questa chiave il romanzo di Fattori studia, con grande realismo ed efficacia, un microcosmo difficile, duro, senza esclusioni di colpi. I suoi protagonisti, appassionati soltanto dalla corsa, si muovono sullo sfondo del miraggio delle Olimpiadi di Pechino.
Il microcosmo di Fattori e' alimentato dal desiderio di conquistare onori e mete anche a costo di rompere ogni regola ricorrendo al doping illegale. ''Saverio Fattori - scrive nella prefazione Daniele Menarini - affonda il bisturi del realismo, rivelando un archivio personale molto attrezzato di letture ed esperienze sul campo in parte concentrate in quel microcosmo di entusiasmo che si accese in Emilia Romagna tra la seconda meta' degli anni Ottanta e la prima dei Novanta''.
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