mercoledì 26 novembre 2008

COOL CLUB.IT SU ACIDO (Stefania Ricchiuto)

Cool Club è una webzine davvero tostissima, di forma e sostanza, pare facile dirlo, magari per ringraziarli dell'attenzione per Acido. Dateci un occhio cliccando in fondo e vedrete che non racconto palle. Nell'ultimo numero di Ottobre/Novembre interviste a Nino G. D'Attis e a Omar di Monopoli. Gente dura e pura. Pulita e incazzata.

Questa è la rece di Stefania Ricchiuto.


“Un romanzo sul lato oscuro
dello sport” a quanto pare, il
che farebbe di Acido lattico
una narrazione mossa da certa
attualità. In effetti, la trama
suggerirebbe questo. Claudio
Seregni, protagonista assoluto,
ha ventotto anni, una fidanzatasuppellettile,
un desiderio
insostenibile di gareggiare a
Pechino, e un’angoscia ancora più insormontabile
di fare fiasco. In più, è accompagnato anche da
una xenofobia non da poco, che lo rende timoroso
e guardingo verso qualunque sembianza di
differenza. Le sue giornate sono abitate da
allenamenti estenuanti e svariate miscele
dopanti, nonché da una ricerca maniacale sulle
mancate glorie dell’atletica leggera, su quegli
sportivi più che promettenti la cui carriera è
stata però segnata da un fallimento inaccettabile.
Sulla rete conosce una di queste ex promesse,
Clara, sospettata, ai tempi dell’agonismo, di
emotrasfusione. Ma proprio quando riesce a
strapparle un appuntamento per chiarirsi dei
dubbi, lei mette fina alla sua esistenza con un
suicidio non prevedibile, abbandonando Claudio
all’impellenza dei suoi interrogativi costretti
ormai a restare tali. La trama, qui sintetizzata
in modo estremo, di fatto potrebbe dar ragione a
quanti hanno collegato l’ultima opera di Fattori
alle Olimpiadi di Agosto, e a tutto il carico di sport
inquinato che l’evento – non solo quest’evento - si
è trascinato dietro. Ma ad una lettura più sottile,
ci si rende conto di quanto ciò significhi ridurre
l’intenzione narrativa, per me più sofisticata,
dell’autore. Complice un immaginario fatto di
magliette che diano un’appartenenza, podi su cui
salire per due minuti a placar coscienze per anni,
medaglie da appuntare per avvertire il placebo
di un risultato raggiunto, Saverio disegna le
reclusioni della società attuale, dipendente non
solo per mezzo di sostanze, ma soprattutto per
ricerca ossessiva di uniformità.

Stefania Ricchiuto

coolclub

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