tag:blogger.com,1999:blog-32707300546584109262024-02-08T15:05:31.782+01:00ACIDO LATTICOL'eccellenza atletica è un capolavoro che attende solo di essere inquinato.Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.comBlogger78125tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-90600462063585878132009-12-30T16:42:00.002+01:002009-12-30T16:52:52.860+01:00MARCO TAROZZI TORNA SU ACIDO E 12 ORE DI ANDREA ACCORSI ( L'informazione di Bologna )Hanno diverse cose in comune, Saverio Fattori e Andrea Accorsi. Amano l’atletica e la corsa (un rapporto di amore-odio, lo definirebbe probabilmente Saverio) e amano scrivere. Entrambi collaborano alla più storica rivista di settore, “Correre”, alla cui guida c’è un altro bolognese trasferitosi per professione a Milano, Daniele Menarini. Dunque, se qualcuno ha voglia di leggere storie che con la corsa hanno a che fare, senza rischiare di affogare nel mare delle banalità, può affidarsi a loro. Entrambi, oggi, sono scrittori “pubblicati”.<br />Saverio Fattori lo è da tempo. Ed è anche una delle voci più convincenti tra quelli che con un termine certamente riduttivo e banale potremmo definire “nuovi scrittori”. Ha alle spalle prove letterarie di spessore (“Alienazioni padane” e “Chi ha ucciso i Talk Talk”), e ormai da oltre un anno ha dato alle stampe, per Gaffi Editore, “Acido Lattico”. Se ve lo siete lasciato scappare, siete ancora in tempo. Sappiate, in ogni caso, che vi troverete di fronte a un noir, a un romanzo che indaga tra le ombre, tra le pieghe nascoste della vita. Non una storia sul “bello dell’atletica”, anzi. Un libro tanto intrigante quanto complicato, intriso delle paranoie di Claudio Seregni, il protagonista, e che si avventura su sentieri intricati, come quello del doping nello sport, senza giudicare ma cercando di capire, direttamente dalla mentalità dei suoi attori. Un argomento delicato, da affrontare in modo «nè inconsapevole, nè colluso», come ricorda Fattori. E una storia che avvince fino a un finale che lascia aperte molte strade all’interpretazione del lettore.<br />Andrea Accorsi non ha scelto una strada facile, per esprimere la sua passione per la corsa. La sua è una vita da ultramaratoneta. Di notevole livello, tra l’altro. E proprio nel corso di una gara di lunga lena, una “12 ore” appunto, si snoda la trama della sua opera prima, animata da spunti autobiografici. «A seguito di un piccolo aneurisma cerebrale di cui sono stato vittima nell’estate del 2001», racconta Andrea, «ho perso completamente la memoria. Ricostruire la mia vita è diventato un libro, motivato dalla voglia di rinascere sotto una luce diversa rispetto a quella che mi aveva illuminato la strada negli anni precedenti. Ripercorrendo a ritroso quegli anni in cui mi barcamenavo tra i grigiori di un tempo dove le immagini erano sfuocate dall’amnesia e la sofferenza di un presente pregno di dubbi, mi sono ritrovato».<br /><br />ACIDO LATTICO - Saverio Fattori - Gaffi Editore - 180 pagine - 11 euro<br /><br />12 ORE - Andrea Accorsi - &myBook - 216 pagine - 15,85 euro<br /><br /><a href="http://www.andmybook.it/2009/02/18/scheda-libro-12-ore/" target="_blank">12 ore</a><br /><br /><br />L'Informazione di Bologna ( Il Domani di Bologna), martedì 29 Dicembre 2009Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-60689196990680609132009-12-20T11:29:00.004+01:002009-12-20T14:49:50.447+01:00ACIDO, LE FELTRINELLI E IDEE REGALO (SQUALLIDO SPOTTONE NATALIZIO)ACIDO inizia a invecchiare, miracolosamente in alcune Feltrinelli è ancora superstite. Non ho altri dati riferiti ad altre librerie. Nel senso che il sito<br /><a href="http://www.lafeltrinelli.it/products/9788861650244/Acido_lattico/Saverio_Fattori.html?prkw=ACIDO LATTICO&srch=0&cat1=&prm=&Cerca.x=62&Cerca.y=25" target="_blank">FELTRINELLI.IT</a><br />dà anche la presenza dei libri nei punti vendita. Alle Mel di Bologna e Ferrara c'è, pure alla libreria Coop di Via Orefici e alla Modo di via Mascarella. Naturalmente è ordinabile ovunque. Potrebbe essere una buona idea regalo per chi ama l'atletica. O per chi la odia. Per chi non comprende qualunque forma di competizione sportiva. Per quelli come me a cui interessa solo la parte oscura della luna. Per chi odia il doping eppure non ha voglia di indignarsi a cazzo. Ma vorrebbe capire. Per quelli che l'atletica non è solo un pacchetto NYM all inclusive. <br /><br />Ok. Adesso lasciatemi da solo a vergognarmi di questa petulante elemosina natalizia. <br /><br />Ecco le librerie Feltrinelli di cui sopra:<br /><br /><br />Biella<br />laFeltrinelli Libri e Musica<br />V.le Italia, 36 <br /><br /><br />Bologna<br />laFeltrinelli Librerie<br />Piazza Ravegnana 1 - 40126 Bologna BO<br />laFeltrinelli Librerie<br />via dei Mille, 12/A-B-C - <br /><br />Ferrara<br />laFeltrinelli Librerie<br />Via Garibaldi 28/30 - <br /><br /><br />Genova<br />laFeltrinelli Libri e Musica<br />via Ceccardi 18 - 20 - 22 - 24 rossi - <br /><br /><br />Padova<br />laFeltrinelli Librerie<br />Via S. Francesco 7 - 35100 Padova PD<br /><br /><br />Roma<br />laFeltrinelli Libri e Musica<br />Viale Libia , 186 - 00192 Roma RM<br />Trieste<br /><br /><br />Trieste<br />laFeltrinelli Libri e Musica<br />Via Mazzini, 39 - 34122 Trieste TS<br /><br /><br />auguri?Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-22254306677709897662009-10-24T01:02:00.004+02:002010-01-02T15:00:12.382+01:00SEGNALAZIONE DI ACIDO SU L'UNITA' RUBRICA "ALTRE LETTURE"Bella segnalazione di Michele De Mieri ( nella redazione di Fahreneit )di Acido Lattico su L'Unità, pag.41, venerdì 23 ottobre, rubrica ALTRE LETTURE. Altri libri segnalati sul tema della corsa "Correre" di Echenoz, biografia di Zatopek e "La solitudine del maratoneta" di Sillitoe. <br /><br />"Di meno di un anno fa è il romanzo di Saverio Fattori, scrittore e corridore emiliano. Un noir d'ambiente sportivo che indaga il cinismo e le irregolarità di cui spesso sono vittime i giovani atleti. Il romanzo del doping italiano."<br /><br /><a href="http://www.minimumfax.com/video/2009/12/sillit_unit%C3%A0_23ott2009.pdf" target="_blank">L'Unità23otto09</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-75166238694399004282009-09-10T10:51:00.002+02:002009-09-10T10:56:43.520+02:00ACIDO AI MONDIALI. PRESIDIO ALL'HOTEL BERLIN, BERLINBerlino - L'atletica con la città intorno (pezzo uscito su www.correre.it) <br /><br /><a href="http://www.correre.it/index.php?option=com_content&view=article&id=183:berlino-latletica-con-la-citta-intorno&catid=51:le-news-di-correre&Itemid=185" target="_blank">CORRERE.IT</a><br /> <br /> <br /> <br />Strana idea le ferie a Berlino nei giorni dei Mondiali di atletica. Rischio di dissociazione mentale, di pensieri fuori sincrono, la concentrazione è spostata altrove. Visitare il Pergamon Museum pieno di idoli greci di pietra mentre a mezz’ora di metropolitana quelli di carne combattono all'Olympiastadion in diretta nella Storia, non è sano. È innaturale. Allo stadio poi ci sono stato. Biglietti acquistati on line con buon anticipo per il giorno della finale dei diecimila. Il 17 Agosto. The Day After. Ventiquattrore di ritardo sulla Storia. L'energia del 9"58 non si è ancora dispersa, fa una tempesta molecolare con la rabbia del mio rimpianto. Sono in quinta fila proprio nella zona della partenza dei velocisti, poco sotto di me vedo come fossero nel mio salotto di casa i loro tic e rituali, la guerra delle espressioni facciali, il loro sguardo fisso su una linea di orizzonte per nulla immaginario. Ma è la serata sbagliata. È quella della semifinale e finale, sì, ma della gara femminile. Quando avevo prenotato il biglietto mi era sembrata un'ottima idea. Oggi molto meno. Mi consolo con la premiazione della gara del giorno prima. Quando la muta dei fotografi viene lasciata libera di immolare le tre statue di carne mi scappa quasi un riso isterico, scendono come pazzi i gradoni verso il podio rischiando l'osso del collo. Tyson Gay è tristissimo. Di una tristezza secolare, i tratti del suo viso e la divisa Nike old style sono già una narrazione. 9"71 la gente se lo scorda. Destino infame. Powell sembra aver elaborato la sconfitta, è ormai docile, in finale finalmente ha deciso di correrli tutti i cento metri, fino in fondo. È il suo curioso gesto di resa.<br /><br />Bekele nella sua perfetta prevedibilità è snervante, anche se vedere a pochi metri correre un diecimila under ventisette è un'esperienza straniante, sono come ipnotizzato e solo il giorno dopo riuscirò a mettere a fuoco meglio, nell'incedere di questi atleti non c'è nulla di “muscolare”. È una specie di scivolamento. Non pretendo simpatia da un fenomeno come Bekele e per me può succhiare tutte le ruote che vuole, non rientra nel“penale”. Non è questo il problema. A lui manca solo un Tergat, una magnifica vittima da immolare negli ultimi quattrocento perché l'epica si compia al meglio, ma le sceneggiature non sempre sono miracolose, tutto è ciclico, l'era di Bekele non prevede avversari con una identità forte come quella del Signore della Corsa. Per il resto non ci sono italiani. Da tempo. Ma non ci sono francesi, non ci sono scandinavi, non ci sono inglesi, non ci sono belgi, non ci sono tedeschi, non ci sono olandesi, non ci sono inglesi. Manca mezzo mondo in una delle gare più mitologiche. Qualcosa non funziona. Da tempo. Evidentemente non solo a casa nostra. Anche la penisola iberica non è che faccia gran figura. Ho visto un paio di yankee correre bene dalle parti dei 27"30, niente male, ma la potenzialità degli Stati Uniti dovrebbe esprimere ben altro. Correre alla Prefontaine mi sembrava suicida, la gara è partita subito seria e quando Tadese ha messo giù l'acceleratore per ripararsi da imprevedibili ingorghi finali ho preso giri da 1'02" e 1'03".<br /><br /> <br /><br />Domenica 16 sono alla porta di Brandeburgo, le ragazze della 20 chilometri di marcia vanno su e giù per Unter den Linden, letteralmente “Sotto i Tigli”. Suona come una presa per il culo, non c'è ombra per loro nel giorno più caldo, partono a mezzogiorno e gli svenimenti a fine gara sono pane per i fotografi. La prima ad accasciarsi tagliato il traguardo è proprio la Rigaudo che con i suoi problemi di anemia non deve aver passato una bella mattina, poi una russa sembra accennare un passo di danza prima di essere raccolta al volo e barellata. Le immagini di questi piccoli collassi riempiranno i quotidiani del giorno dopo, sono il corrispettivo degli incidenti nella Formula Uno. Olga Kaniskina ha il viso sofferente da subito, anche quando ha lasciato la compagnia per involarsi inavvicinabile, il suo sorriso sul traguardo mi tranquillizza, non volevo vederla solo campionessa del mondo. Volevo vederla finalmente rilassata.<br /><br />Gli amici italiani trasferiti a Berlino che lavorano su produzioni video sanno della mia ossessione.<br /><br />Roberta e Marco ce la mettono tutta per distrarmi, il mercato turco, le tentazioni culinarie bizzarre. Il distretto dove abitano, Neukölln, è delizioso, qui è piacevole camminare senza mete turistiche, ogni piazzetta è una sorpresa, 139 etnie, qui i tedeschi si sono integrati bene. Al tavolo di un bar all'aperto fingo di parlare di cinema, Orson Welles, il leggendario piano sequenza che apre L'Infernale Quinlan, aneddoti sulla lavorazione de Il Padrino di Coppola, il cinema francese, quello europeo in generale, differenti punti di vista, Mike Leigh sì, Mike Leigh no, Happy-Go-Lucky film sorprendente o rottura di balle. Si arriva in fretta a parlare di quanto l'Italia vista da lì sembri un luogo ancora più impraticabile. Poi mi irrigidisco, stringo i braccioli della sedia e spalanco gli occhi come posseduto.<br /><br /> <br /><br />- Devo andare.<br /><br />- Dove?<br /><br />- Allo stadio.<br /><br />- Anche oggi? Ma guarda che Berlino...<br /><br />- Lo so. Ma devo andare.<br /><br />- Quando.<br /><br />- Ora. Adesso.<br /><br />- A che fare?<br /><br />- Ci sono i 3.000 siepi. E altro ancora.<br /><br /> <br /><br />La mia emotività li contagia e due attori di teatro italiani mi assecondano nella follia, memorizziamo il percorso in metropolitana aiutati dagli altri al tavolo e partiamo, potrei tatuarmi l'itinerario sul torace come il protagonista di Memento, così, come ricordo. Armando addirittura millanta di avere il numero di telefono di Elisabetta Caporale e cerca di chiamarla subito senza sapere esattamente quale privilegio ricavarne. Oscar sembra meno entusiasta, ma non si pentirà della spedizione, Bolt quella sera correrà un sonnacchioso quarto di finale dei 200, ma tanto basta. Mettono a fuoco che Berlino in questi giorni non è solo la metropoli intasata di artisti e locali trendyssimi e sperimentazioni. È Atletica Leggera in purezza. Lo sport più bello del mondo. Tutto qui parla di atletica, le pubblicità fanno martellante riferimento ai campionati e ai suoi eroi, il centro è punteggiato di atleti colorati, fisso i pass con invidia e curiosità. Il loro quartier generale è l'albergo Berlin, Berlin su Lutzowplatz. Tutto ha inizio da questo luogo, gli atleti che gareggiano in giornata escono dall'uscita secondaria, ben protetta, gli altri cazzeggiano in giro, sono esseri umani a tutti gli effetti, si scrutano le vetrate che danno sulla hall, si cerca di individuare lui, ogni giamaicano con i deltoidi affusolati fa gridare al miracolo i fan che presidiano. Sulle imprese precedenti alle sue sembra essere calato il bianco e nero di un immeritato oblio. Lui è il presente e il futuro. Ciò che forse non è mai stato. L'Atleta Perfetto, anche se mi si dirà che ogni epoca ne rivendica uno.<br /><br />Come arrivo all'albergo vedo Alex Schwazer che parte per il penultimo allenamento prima della cinquanta scortato da Sandro Damilano in bicicletta. Christian Obrist mi parte sulla sinistra per una medio con la divisa della nazionale, arriva Gibilisco, ha la faccia scura ma determinata, Clarissa Claretti qualificata fresca. Avvicino Meucci, sembra sereno, spero non sia rassegnazione quella leggerezza nella gestualità e nella voce, decido che gli rompo le balle, la mia ragazza finge di non conoscermi, lo avvicino e gli chiedo come si scarica nei giorni immediatamente precedenti a un grande evento. Dice che oggi ( il giorno che precede la sua batteria dei 5000) ha corso mezz'ora. Penso e non dico, Solo? L'ultimo allenamento specifico lo ha fatto lunedì già a Berlino, giorno della gara giovedì. Non gli chiedo nei dettagli che ripetute ha corso, i tempi, e come sono le sensazioni.<br /><br />Conosco bene la zona, ho soggiornato lo scorso anno al Berlin, Berlin. Questo albergo è strategico, poco distante da Tiergarten, il cuore verde della città, un reticolo di vialetti ossigenanti dove i berlinesi vanno a fare jogging. Non mi è difficile capire che tutti si allenano lì. Giapponesi, keniani, etiopi, cinesi, francesi. Tutti. Sembra che si debba correre un mondiale di cross country. Il giorno della mia partenza metto la sveglia e indosso canottiera e pantaloncini. Da Checkpoint Charlie vado verso i grattacieli taglienti di Potsdamer Platz e in dodici minuti sono nel bosco metropolitano. Individuo quasi subito tre mezzofondisti keniani, mi tengo a distanza rispettosa, sto dieci metri dietro, faccio tirare loro, come Bekele, corriamo più o meno a 3'40" a chilometro. Assurdo. È come se io corressi a cinque minuti a chilometro. Penso che a me non piace correre piano, fatico lo stesso e la falcata perde rotondità, sono disarticolato. Loro mantengono invece un incedere regale, le persone che li incrociano gli danno il cinque, poi guardano me poco dietro con rispetto e curiosità. E questo chi cavolo è? Stanno pensando.<br /><br />Post Berlin. Ovvero Berlino in televisione. Rientrato in Italia ho trovato davvero la Rai in forma. Le redazioni si erano preparate al meglio, immagini d'archivio just in time, si sapeva che non c'era nessuna Pellegrini fuori dall'acqua, si poteva temere il peggio dalla spedizione italica e qualcosa si sarebbe dovuto inventare con guizzi d'improvvisazione. La telecronaca della Maratona maschile è stata un piccolo capolavoro. Splendida prestazione di Bragagna, professionalità, preparazione e grande cultura in senso lato. Zona emotiva e cognitiva a dialogare bene. Misura nell'evidenziare alcune pecche di formula, tipo la progressione nel salto in alto che ha accorciato le gare, ammazzandole. Monetti ha potuto dare il meglio, puntuale senza essere puntiglioso, l'intelligenza, la preparazione, la semplicità di Baldini stanno a raccontare che un grande campione non può essere solo gambe, Pizzolato sempre millimetrato. Chi ha seguito questa telecronaca ne usciva meno ignorante. Ditemi se può succedere una cosa simile in una partita di calcio. Certo la città aiuta, Bragagna lo ha detto chiaro. Berlino è la vera capitale d'Europa.<br /><br />Saverio Fattori<br /><br />Martedì 25 Agosto 2009 10:20Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-68215906670068677582009-09-01T12:39:00.002+02:002009-09-01T12:44:55.383+02:00MARCO RAFFELLI INTERVISTA ACIDOHo finito di leggere Acido Lattico. Un romanzo ambientato nel mondo dell’atletica, una finestra aperta sulla faccia oscura dello sport professionistico. La vita di Claudio Seregni stella del mezzofondo italiano. Un'anima sull'orlo di un precipizio, cattivo con se stesso e con il prossimo, indifferente agli attacchi altrui. <br /><br />Acido Lattico è una rappresentazione di tanti piccoli drammi, fantasmi, paure e di insuccessi.<br /><br />La storia si muove all'interno di un cerchio fatto di allenamenti duri, come solo 25 ripetute sui 400 sanno essere, sogni e speranze impossibili, un recinto chiuso con una perimetro di globuli rossi pesanti come catene, dopati fino alla morte.<br /><br /> <br /><br />In questi giorni ho parlato con l'autore, Saverio Fattori, ed è nata una conversazione sullo sport, vita e speranze di un mondo che a volte sembra non appartenerci più.<br /><br /> <br /><br />Saverio cosa sarebbe stato il personaggio del libro se non avesse fatto l'atleta professionista?<br /><br /> <br /><br />Claudio Seregni è quanto di peggio. Non esiste un atleta così. O forse sì. Però mi hanno fatto notare che nel corso delle pagine migliora, probabilmente è vero.<br /><br />Poteva diventare umano, ma poi perde Clara prima ancora di averla incontrata e perde l'occasione. E' fondamentalmente un disperato, una persona infinitamente sola. Una solitudine incolmabile.<br /><br />Non so cosa sarebbe stato Seregni, il punto è che ho usato l'atletica come scusa metafora per raccontare quanto stiamo male...<br /><br /><br /><br />Il personaggio del tuo romanzo è duro, in un passaggio del libro il suo Doctor (curava la parte chimica della preparazione) è stato uno dei pochi ad avergli detto come vive e che fine avrebbe fatto, niente lui non ha mosso ciglio. La sua durezza ti ha permesso di fargli dire cose che altrimenti non avresti potuto o sbaglio?<br /><br />Si, il Doctor alla fine lo descrive bene. Claudio Seregni è marcio, perché è chiuso in ss stesso, se anche fosse stato più dotato non ce l'avrebbe fatta comunque.<br /><br />Ho indagato la psicologia delle giovani promesse non mantenute, i bambini prodigio spesso finiscono male. Come scrittore sono negativo di mio, ma mi sono stufato che si neghi la durezza dello sport professionistico, l'atletica è favolosa (figurati, torno da Berlino) tante belle facce sorridenti, ma tanti retroscena noi non li vediamo. Come scrittore il mio dovere è quello di mentire (non avendo prove) ma in modo intelligente, facendo finta di prenderci nel vero casualmente...<br /><br />La mia speranza era che la storia di Acido Lattico funzionasse da metafora e che andasse al di là del microcosmo atletico.<br /><br /><br /><br />Mi è rimasto un senso di nausea... gli occhi gialli degli atleti per le troppe sostanze assunte, il vomito, la pelle di cartone, vene gonfie di tutto. Come si fa ad arrivare fino in fondo?<br /><br />Non scrivo cose tranquillizzanti, essere così nero anche con lo sport che amo è stata una sfida. Anche per il lettore. A lui chiedo di stare al gioco, di percorrere il viaggio “sbagliato” per continuare a odiare il doping ma cercando di “capirlo”. Attenzione, capire non vuol dire giustificare. <br /><br />Non c' è nulla di demoniaco nel business corse nel mondo e affini. Nulla. Dico solo che in questi anni c'è stata troppa enfasi sul discorso maratona, sembra essere diventato un corpo a sé rispetto all'atletica leggera. La maratona è una costola dell'atletica, non viceversa. Questo equivoco nel tempo ha generato guasti in Italia esplosi a Berlino. Un grande maratoneta parte dall'attività su pista, comunque, ha corso i 1500 metri a 3,40.<br /><br /><br />Da settembre porterò Giulia, mia figlia, in pista alla Farnesina un paio di volte al mese, tanto per farle respirare l'aria, il suo sguardo sarà puro, chi ci sarà accanto a lei ?<br /><br />Occhio, il mio libro è un noir, non è che gli atleti forti sono automaticamente dopati! Ho esagerato nel libro per ragioni di speculazione narrativa. Tua figlia vedrà ragazzi forti, sani e puliti, di talento alla Farnesina, stanne certo.<br /><br /><br />Cosa resta dello sport che ti permette di fare la stessa strada di un campione del mondo. <br /><br />L'atletica leggera è lo sport più bello di tutti .Comunque. Sempre. Ecco cosa resta. Anche dopo Marion Jones che sembrava davvero l'icona della ragazzona pulita e di talento naturale spropositato. Ma dobbiamo tenere la guardia alta.<br /><br /><br />Io non mi sognerei mai di giocare con Totti all'Olimipco, ma di correre a NY con Baldini sì.<br /><br />Infatti... tra l'altro la collaborazione di Baldini durante la maratona dei mondiali è stata sorprendente. Negli sport senza contatto fisico diretto, non ci sono particolari cattiverie. Siamo tutti concentrati su noi stessi. <br /><br /><br />Ecco l'atletica ha in sè il mito e l'indecenza di questo mondo.<br /><br />Non sono d'accordo, sbagli la prospettiva. Il fatto è piuttosto che non possiamo pretendere che lo sport professionistico sia il nostro giardino incontaminato, quando il degrado etico e culturale sfonda da tutte le parti. <br /><br /><br />La differenza tra il tuo lavoro e quello di Covacich (A Perdifiato Ed. Einaudi) sta nella realtà dei fatti: A perdifiato è accattivante, Acido lattico è cattivo.<br /><br />Io sono estremo, a volte irritante, ma Covacich non ci va mica leggero... secondo me la cosa scioccante di Acido sta proprio nell'uso dell'io narrante, come dicevo sopra costringe il lettore a calarsi nella parte... Covacich porta la narrazione all'acme della gara finale, Acido vive lo stallo del Deserto dei Tartari. Non dovrei dirlo, comunque Daniele Menarini che ha scritto la prefazione lo ha rilevato. Encomiabile.<br /><br /><br />Come ti sei documentato sulle droghe?<br /><br />Avevo un amico culturista che mi raccontava particolari di certe pratiche anni fa (tipo la cosa del GH sottocutaneo e da tenere in frigo) poi ormai la rete è piena di informazioni. Sulla storia del doping in Italia anno Ottanta c' è “Campioni senza valore” di Donati e Sette. Oggi introvabile... come scrittore-atleta (amatore classe '67 quest'anno 9,23 nei 3000 e 16,40 nei 5000, tanto per inquadrare) sono comunque in grado di calarmi nel personaggio, anche io corro per battere gli altri e quando vado male (tipo al garetta chiusa malissimo stasera... cotto) vado un po' in paranoia.<br /><br /><br />La figura del preparatore com'è nata?<br /><br />Il Doctor è inventato completamente, infatti è una figura stranissima nel mio libro, molto complessa. Non sono mai andato da un medico sportivo, mai fatto nemmeno una dieta. I due allenatori se ci fai caso riprendono lo standard dello sbirro buono e dello sbirro cattivo...<br /><br /><br />Chi non si dopa oggi nello sport? Ci sono atleti puliti? (puoi anche non rispondere).<br /><br />Vado a naso. Oggi non penso ci sia un sistema federale dove il doping regni, penso che siano iniziative personali di atleti medi non più giovanissimi, forti ma non come vorrebbero loro. Ci sono atleti da 3 ore di maratona che fanno uso di sostanze illecite... io sarei per controlli anche tra gli amatori in gare su strada di prestigio, in pista ai campionati master già li fanno. <br /><br />A me importa l'esplorazione dei nostri limiti, l'esplorazione di noi stessi. Io sono ossessionato dalla vecchiaia, mi alleno e gareggio per prendere per i fondelli il tempo. Sapendo che alla fine lui fotterà me.<br /><br /><br />Grazie Saverio a presto e buon passo.<br /><br />L'intervista di Marco Raffaelli è uscita su Podisti.net ,MarioMoretti.it, Maratoneta.itFactoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-7994379326123584712009-07-07T16:44:00.007+02:002010-01-01T22:06:23.420+01:00ACIDO SU ANOBII.COM CON LA COPERTINA PRE-GERSTEINNon avevo ancora messo il naso in questo sito, gli utenti iscritti possono mettere in linea la propria libreria attraverso i codici ISBN, condividendo recensioni, commenti, votazioni, dati sull'acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti con altri utenti, direttamente o attraverso gruppi.<br />Tale rete permette anche lo scambio e la vendita di libri tra utenti (come da descrizione Wikipedia). Fikissimo.<br /><br />Poi mi ha colpito vedere Acido con la copertina sbagliata, cioè una prima ipotesi di copertina che non era malaccio, anzi, però poi siamo andati in stampa e come cover Alberto Gaffi, l'editore, ha avuto l'illuminazione di un'opera di <a href="http://www.davidgerstein.com/" target="_blank">DAVID GERSTEIN</a><br />che sembrava fatta apposta e dava una luce nuova alla collana I Sassi.<br /><br />Beh, ora avete tutti il diritto di mormorare 'STICAZZI...<br /><br /><a href="http://www.anobii.com/books/Acido_Lattico/9788861650244/019d84c3ba59923e8f/" target="_blank">ACIDO SU ANOBII.COM</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-83509541544247856622009-06-19T12:14:00.000+02:002009-06-19T12:17:22.316+02:00"SUL ROMANZO" INTERVISTA ACIDOBuongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinato alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.<br /><br />Piuttosto tardi, nel 2001 più o meno, a 34 anni, frequentai un corso di scrittura con Stefano Tassinari, qualche raccontino l'avevo già scritto, ma da lì l'intenzione si fece più solida. Erano i giorno del G8 a Genova. Non so se definire fortuito l'incontro con la scrittura, ma era necessario passare a una fase attiva e creativa dopo anni di fruizione passiva di cinema, teatro, musica, letteratura, tutto assunto in forma disordinata e senza formazione scolastica.<br /><br />Se consideriamo come estremi l’istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?<br /><br />Non saprei. Ma devo cercare il punto medio, devo assolutamente cercare di far dialogare bene la mia parte cognitiva e quella emotiva, solo così posso scrivere cose decenti, solo così posso analizzare lucidamente quello che mi succede attorno e “vedere” davvero fatti e persone.<br /><br />Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriverebbe invece il suo stile? Ha un metodo rigido da rispettare o attende nel caos della vita un’ispirazione? Ce ne parli.<br /><br />Purtroppo non ho un metodo. Non ho la televisione ma mi perdo davanti al pc, solo il primo libro (Alienazioni Padane, 2002 ) lo scrissi in un flusso di coscienza non interrotto da navigazioni, consultazioni, controllo mail e cazzeggi vari. Sono pigro e dispersivo, figlio di Facebook e You Tube. Però quando apro un documento succede il miracolo e qualcosa di soddisfacente riesco quasi sempre a costruirlo. È un momento magico. Rimango incredulo e se riesco a scrivere almeno un foglio A4, sento un rilascio di endorfine come se avessi corso un'ora. Se non lo faccio sono sensi di colpa.<br /><br />Di che cosa non può fare a meno mentre si accinge alla scrittura? Ha qualche curiosità o aneddoto da raccontarci a riguardo?<br /><br />Prima di iniziare un romanzo o un racconto lungo sgozzo un capretto e lo attacco alla libreria Ikea. No, scherzo. No nessun pupazzo, nessun mouse buffo, nessun rituale, nessun vezzo.<br /><br />Wilde si inchinò di fronte alla tomba di Keats a Roma, Marinetti desiderava “sputare” sull’altare dell’arte, qual è il suo rapporto con i grandi scrittori del passato? È cambiata nel tempo tale relazione?<br /><br />Quando leggo i grandi classici (ho dei buchi paurosi) mi viene da pensare a quanto siano eterni, sempre attuali. Questo è ovvio, capita a tutti. Ma mi è più utile dedicarmi a contemporanei importanti, nel mio caso Houellebecq è stato fondamentale, ai fini pratici, voglio dire. Per la lingua, per la visione del presente. Certo la natura umana ripropone dei meccanismi sempre identici che tagliano i secoli come burro.<br /><br />L’avvento delle nuove tecnologie ha mutato i vecchi schemi di confronto fra centro e periferia, nonostante ciò esistono ancora luoghi italiani dove la letteratura e gli scrittori si concentrano? Un tempo c’erano Firenze o Venezia, Roma o Torino, qual è la sua idea in merito?<br /><br />A Bologna vado spesso alla libreria Modo Infoshop, ci sono presentazioni serali praticamente tutte le sere, c'è un'atmosfera magica, un'ora fa ero là. La rete fa si che nessuno possa sentirsi (o vantarsi di essere) pienamente provinciale e periferico.<br /><br />Scrivere le ha migliorato o peggiorato il percorso di vita? In altre parole, crede che la letteratura le abbia fornito strumenti migliori per portare in atto i suoi desideri?<br /><br />Nonostante facessi una vita piuttosto sana (niente droghe, alcool, atletica agonistica) nei mesi invernali avevo una bronchite che sembrava tubercolosi, una tosse secca da uscire pazzo, la mattina dopo essermi lavato i denti vomitavo quasi sempre. Anche sangue. Nessuna spiegazione del disturbo e quindi nessun rimedio. La mia ragazza mi ha fatto notare che da quando ho cominciato a scrivere tutto questo è scomparso di botto. Come se avessi scaricato delle “negatività”, come se avessero trovato un “canale”. Magari sono cazzate e il caso ha giocato tutta la parte.<br /><br />La ringrazio e buona scrittura. <br /><br />GRAZIE A VOI<br /><br /><a href="http://sulromanzo.blogspot.com/2009/06/intervista-saverio-fattori.html" target="_blank">SUL ROMANZO</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-59080156473660902682009-06-14T16:33:00.000+02:002009-06-14T16:34:03.141+02:00LA GAZZETTA DI MANTOVA SU ACIDO (12/06)Una storia forte e intensa che racconta con durezza e realtà il mondo dello sport. Acido lattico è un romanzo noir d’ambiente sportivo: indaga il mistero di un suicidio e la faccia oscura dello sport professionistico. L’atletica leggera a livelli d`eccellenza è preparazione estenuante e dedizione assoluta. L’io narrante è una brutta persona: razzista, cinico, ossessionato dalla paura dell’insuccesso. Per esorcizzarla colleziona schede di giovani talenti "perduti" o martoriati da infortuni. Uno psicopatico con un’esistenza tetra e variabili minime. Finché si imbatte in Clara, promessa dispersa del mezzofondo: il suo fantasma personale. Per sopportare nuovi carichi di lavoro, sognando le Olimpiadi, Claudio Seregni supererà ogni remora etica. L’atleta è vittima, non carnefice. Il doping è la trasformazione del corpo, la <br />performance atletica l’utopia della perfezione.Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-38133679789346120522009-06-08T21:44:00.015+02:002010-02-22T15:56:14.976+01:00LA FACCIA DI ACIDO A OMNIBUS LIFE. ECCHILO.Ecchilo. Poteva fare meglio, poteva essere meno costipato, poteva usare prodotti di cosmesi maschile anti rughe, poteva beccare i tempi televisivi al primo colpo, poteva mettere un'altra giacca, poteva vincere una Davis. <br />Poteva.<br /><br /><a href="http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=om nibuslife&video=27195" target="_blank">A OMNIBUS CON LA GIACCA SBAGLIATA</a><br /><br />In realtà Panatta è Panatta, Vaime un monumento che manco il cavallo rampante della Rai... e la Panella è stata bravissima a beccare due estrapolazioni da Acido Lattico illuminanti.<br /><br /><a href="http://www.youtube.com/watch?v=uneKjFrYHxk" target="_blank">you tube</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-42889374531885302482009-06-05T12:55:00.004+02:002009-06-06T11:23:27.215+02:00ACIDO A OMNIBUS SU LA 7, LUNEDI' 8 GIUGNO DALLE 9.15Un po' di paranoia, la faccia di Acido in televisione a parlare di sport e doping nella mattinata della fibrillazione politica a urne chiuse ancora calde e sanguinanti. Ospite della trasmissione anche Adriano Panatta, personaggio incredibile, che ha fatto del tennis un "fatto popolare". Bene lo spiega, il blog linkato di sotto.<br /><br /><a href="http://claudiocaprara.ilcannocchiale.it/post/2223780.html%3Cbr%20/%3E" target="_blank">ADRIANO PANATTA</a><br /> <br /><br /> <br />Grazie a Mariacarla e allo staff Gaffi.Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-77895771644927328992009-05-10T16:05:00.005+02:002009-05-11T22:33:54.947+02:00ASPETTI PSICOLOGICI E PSICOANALITICI NELLE COMPETIZIONI PODISTICHEsabato 9 maggio 2009 <br />Ora: 18.00 - 20.00 <br />Luogo: Sala AVIS <br />Indirizzo: via Massarotti 65 <br />Città/Paese: Cremona, Italy <br /><br /><br />Qual'è la vera e profonda motivazione che spinge un numero sempre più elevato di persone a correre una maratona (al di là di tutte le giustificazioni coscienti e razionali).<br />Uso e abuso di sostanze lecite e non nelle gare di media-lunga distanza.<br /><br />Nell'occasione si presenterà il romanzo <br />di Saverio Fattori<br />ACIDO LATTICO<br />sul doping in atletica<br /><br />Intervengono:<br />Paola Pignatelli - direttore periodico XRUN<br />Daniel Bulla - psicologo dello sport<br />Davide Iacchetti - neurologo<br /><br /><a href="http://www.marathoncremona.it/" target="_blank">MARATHON CREMONA</a><br /><br /><a href="http://www.xrun.it/4DCGI/" target="_blank">X RUN</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-37266219337428275512009-05-06T23:42:00.002+02:002009-05-07T13:29:27.556+02:00LA CRONACA DI CREMONA INTERVISTA ACIDO1)Hai avuto difficoltà a farti pubblicare un libro che ha come punto centrale la corsa e l'atletica in generale?<br /><br />Beh, diciamo che in apparenza sarebbe stato più “furbo” un libro sul calcio, dico in apparenza perché gli addetti ai lavori nel campo dell'editoria sono spiazzati su questi temi. Forse non sanno che il podismo è lo sport più praticato, per quelli che lo amano può diventare una vera e propria fissazione, non è il calcetto del mercoledì, diventa subito qualcosa di più profondo, anche se fatto a livelli bassi richiede dedizione, non si inventa nulla, da subito ci si rende conto che le uscite devono essere frequenti, in pratica si corre quasi tutti i giorni e si gareggia ogni settimana per dodici mesi. Io faccio così almeno, in estate arrivo a gareggiare tre o quattro volte alla settimana.<br /><br />2)E su quali elementi hai lavorato per costruire una trama noir su questo sport?<br /><br />Ho lavorato per l'appunto sulle fissazioni, sulla disciplina estrema, sulla crudeltà e sull'oggettività che non dà scampo. Da noi la pista è sempre 400 metri e il cronometro non perdona, non ci sono le chiacchere cialtrone da bar. Il mio protagonista è un atleta forte, ma forse non abbastanza, vuole emergere ad ogni costo, uscire dalla medietà atletica, battere gli atleti africani, magari almeno quelli di “seconda schiera”. E' disposto a tutto, a piantarsi una siringa nella pancia nel cuore della notte, a fare una vita che è una gabbia disperata, a vivere di sentimenti liofilizzati. Si indaga il mistero di una morte per suicidio, ma non vorrei dire di più. <br /><br />3)Si parla molto di doping, sembra quasi che tutti i campioni siano condannati a fare un patto col diavolo in farmacia...<br /> <br />Il mio è un romanzo, fiction che interseca fatti storici veri, non sto nascondendo la mano che ha tirato il sasso, ma ho giocato ad estremizzare tutto fino ad essere sgradevole, non serve al lettore nessuna verità finita, certo qualche carta processuale me la sono andata a vedere... qualche caso l'ho pescato da pagine oscure dello sport e l'ho utilizzato, deformato, trasfigurato. Ma senza furore da crociato, mai, è un libro con una sua complessità, che gioca a spiazzare il lettore, a fargli fare il viaggio mentale dell'atleta dopato. La pratica illecita dell'autoemotrasfusione mi è parsa narrativamente molto forte, nel romanzo la davo come obsoleta, intanto un medico spagnolo la praticava ad atleti di tutti gli sport e di varie nazionalità. Come al solito la realtà... <br /><br />4)E tu che atleta sei?<br /><br />Scarsino, ho fatto atletica dai 9 ai 14 anni, poi ho ripreso verso i 25. Acido in qualche modo “ricostruisce” una zona di carriera che non ho frequentato. Ho preso il mio buco temporale e ci ho lavorato inventando una storia nerissima. Sono arrivato a correre 15,40 un 5000 e 1,12 la mezzamaratona. Middle class, né carne né pesce, nel 1996 il livello in Emilia era altissimo, con questi tempi non vincevi nemmeno una campestre provinciale negli amatori, un certo Baldini vinceva la fase regionale dei societari... <br />Anche senza talento assoluto ho capito la sofferenza e l'impegno che richiede questo sport, oggi a 42 anni corro ancora sotto i 35 minuti i 10mila. Per me è importante, è come se non mia arrendessi all'invecchiamento, come se volessi imbrogliare il tempo nella competizione. Guardo il cronometro per non guardare il calendario.<br /><br />5)Chi non sa nulla di atletica ha apprezzato il libro?<br /><br />Direi di si. È stata da subito la mission di questa operazione. Creare un romanzo su più livelli, mutevole e metaforico. È il mio terzo libro e ho una piccola nicchia di lettori, gli altri libri trattavano di altro. Acido è stato appoggiato dalla stampa di settore (Correre, in particolare, con cui oggi collaboro) ma è stato accolto dalla critica letteraria come testo con una sua dignità extra sportiva. <br /><br /><a href="http://mailstore.rossoalice.alice.it/exchange/Alice000000001899669/Posta%20in%20arrivo/!!!!!!!!!.EML/1_multipart_xF8FF_2_17%2006%2005%202009.pdf/C58EA28C-18C0-4a97-9AF2-036E93DDAFB3/17%2006%2005%202009.pdf?attach=1" target="_blank">LA CRONACA DI CREMONA</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-60833559070433244402009-04-27T21:01:00.005+02:002009-04-27T21:35:36.489+02:00ACIDO AL LICEO CLASSICO L.ARIOSTO DI FERRARA (5 MAGGIO DALLE ORE 15)GALEOTTO FU IL LIBRO<br /><br />Presentazione<br /><br />Il calendario del secondo ciclo delle attività del progetto Galeotto fu il libro<br />raccoglie tutti gli incontri programmati nel periodo invernale-primaverile dell’anno<br />scolastico in corso, per consentire agli studenti e ai docenti di conoscere le<br />opportunità offerte dal progetto.<br />Da quest’anno scolastico gli incontri con gli scrittori si terranno<br />prevalentemente di pomeriggio (tranne gli incontri in collaborazione con altri<br />progetti, ad esempio Galeotto fu il traduttore e Scrittura di genere) e verrà<br />richiesta la partecipazione di tutti gli studenti iscritti al progetto; sarà gradita<br />tuttavia la presenza di un pubblico esterno (gli incontri sono a ingresso libero).<br />Alcuni incontri pomeridiani e/o serali sono realizzati in collaborazione con<br />l’Associazione culturale Ariosto di Sera.<br />Come indicato sopra, continuerà anche quest’anno la collaborazione con il<br />Dipartimento di Lingue Straniere all’interno della rassegna Galeotto fu il traduttore<br />(gli incontri in questione si terranno prevalentemente di mattina).<br />Come di consueto ad ogni incontro sarà offerta la possibilità di acquistare i<br />libri presentati, grazie alla collaborazione delle librerie Melbookstore e La Feltrinelli<br />di Ferrara, in un apposito banchetto con uno sconto concordato di volta in volta.<br />Per ogni ulteriore informazione sugli autori ospiti, sui libri, sullo svolgimento degli<br />incontri rivolgersi agli insegnanti referenti del progetto Galeotto: Roberta Barbieri,<br />Cinzia Brancaleoni, Maria Calabrese, Isabella Cirelli, Laura Comparato, Girolamo<br />De Michele, Laura Fenoglio, Monica Giori, Roberta Mori e Cinzia Solera<br /><br />Martedì 5 MAGGIO 2009<br />h 15 - 17<br />Liceo Classico Statale “L:Ariosto”<br />Atrio Bassani<br />Saverio Fattori<br />presenterà il suo ultimo libro Acido Lattico<br /><br /><br />Lo scrittore presenterà il suo “libro galeotto”<br />Lunar Park<br />di Bret Easton Ellis<br /><br /><a href="http://www.liceoariosto.it/promozione/galeotto/Programma_galeotto_SECONDO_ciclo_08-09.pdf" target="_blank">GALEOTTO FU IL LIBRO </a><br /><br />(OCCHIO, la locandina riporta erroneamente come data della presentazione martedì 21 Aprile. La data corretta è martedì 5 maggio, sempre dalle 15.)Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-81446361402713953712009-04-27T13:35:00.001+02:002009-04-27T13:37:43.085+02:00IL MATTINO DI PADOVA su AcidoAlla fine della Maratona del Santo, si... corre alla libreria Feltrinelli di via San Francesco. Alle ore 17, presentazione dell’ultimo romanzo di Saverio Fattori («Acido lattico» per i tipi di Alberto Gaffi editore) che offre il pretesto di guardare agli sforzi fisici in un’altra chiave. Il libro ha Claudio Seregni per protagonista. Corre con qualche chance olimpica, ma per non farsi staccare dagli africani serve un po’ di doping: dal vecchio metodo dell’auto-emotrasfusione agli ormoni, ai più fantasiosi miscugli di iniezioni e pillole. Saverio Fattori, giovane talento della letteratura «padana», disegna un quadro impietoso dello sport, con il corpo votato alla performance ad ogni costo e l’umanità che si dissolve nel cronometro. <br /><br />il mattino di Padova — 26 aprile 2009 sezione: GIORNO/NOTTEFactoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-71367943598470632472009-04-18T16:05:00.003+02:002009-04-18T16:18:39.814+02:00ANGELO ORLANDO MELONI SU ACIDO (RARAMENTE.IT)Acido lattico di Saverio Fattori è un romanzo sull’atletica leggera, splendido e tormentato, che si tinge di cronaca, di riflessione sociologica, e corrobora la trama con un andamento da thriller.<br /><br />Claudio Seregni è un corridore con qualche chance olimpica, ma per arrivare a certi livelli, per avvicinarsi alle performance dei divini africani, c’è un solo mezzo, quello farmacologico, dal vecchio metodo dell’auto-emotrasfusione agli ormoni, ai più fantasiosi miscugli di iniezioni e pillole. La vita di Claudio è la vita che fanno certi atleti quando devono giocare forte, scommettere tutto: Claudio non ha avuto adolescenza, ha cominciato a correre che era un ragazzino e sa fare solo questo: correre, correre e correre; e quando i muscoli non bastano più, arrivano i medici, i guru, l’epo. La sua vita è pervasa da un misticismo cupo e ossessionante che lo porta a concentrarsi sul cronometro e a odiare via via il resto del mondo. Un percorso teso all’annullamento, alla nullificazione, che non ha niente di diverso da ogni fondamentalismo che si rispetti, a parte il suo cammino tutto particolare, tra allenamenti che stroncherebbero un elefante e farmaci che metterebbero a soqquadro il sistema immunitario di Superman. Nelle torture a cui si sottopone non c’è niente di stoico, nessuna nobiltà da antico romano. Quello di Saverio Fattori è il quadro impietoso di un suicidio collettivo: la cancellazione dell’uomo all’interno del rituale sportivo, una guerra nella quale la vita dell’atleta, il suo corpo, non valgono un giro di lancette, e lo spettacolo è andato a farsi benedire. È perciò con un senso di sollievo che scendiamo in cortile a tirare due calci al pallone. Il mistico Claudio Seregni ci disprezzerebbe per la nostra pancetta, per la nostra gioia dopo una triangolazione riuscita e un gol con un tiro della domenica. A lui è rimasto solo lo sdegno e - dopo aver abbandonato l’atletica - un grande nulla in agguato. Al lettore, invece, rimane la sensazione di aver letto un grande libro.<br /><br /><a href="http://www.raramente.net/libri/readrecensioni.php?tit=Acido+Lattico&id=75" target="_blank">raraMente</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-38146595579529880962009-04-09T22:15:00.002+02:002009-04-09T22:17:09.961+02:00ACIDO ALLA FELTRINELLI DI PADOVA DOMENICA 26 APRILE ORE 17Acido Lattico la Feltrinelli Librerie<br /><br />via S. Francesco, 7 - 35121 Padova PD<br /><br />Domenica 26 Aprile 2009 dalle ore 17:00<br /><br />E' Seregni Claudio il protagonista del romanzo Acido Lattico (Gaffi editore). Tra le ossessioni di Claudio e il mondo dello sport, fatto di allenatori poco scrupolosi e medici sportivi che tentano senza cautele nuove sperimentazioni, c'è la morte misteriosa di Clara, un ex atleta con cui Claudio ha scambiato qualche mail. Alla fine dei tre giorni della maratona di S. Antonio a Padova incontriamo l'autore, Saverio Fattori. Interviene il giornalista Ernesto Milanesi.Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-24682772495643696572009-03-25T09:16:00.001+01:002009-03-25T09:22:56.119+01:00ACIDO AL LICEO GALILEO GALILEI DI TRIESTESabato 4 aprile alle ore 10, il romanzo “Acido lattico” di Saverio Fattori sarà presentato nell’aula magna del liceo scientifico Galileo Galilei di Trieste.<br />All’evento sono invitati, oltre che gli alunni dell’istituto, anche i genitori.<br />Interverranno alla discussione: <br />Franco Del Campo - giornalista, esperto della comunicazione, per due volte finalista di nuoto alle Olimpiadi di Città del Messico e tecnico della nazionale azzurra di nuoto.<br />Gianfranco Stupar – medico del “Centro Regionale di Medicina dello Sport”, coautore della pubblicazione Doping. Come riconoscerlo, come prevenirlo<br /><br />Organizzatore dell’incontro: Roberto Calogiuri.Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-75109181011447049412009-03-06T21:25:00.003+01:002009-03-06T21:31:42.229+01:00MONDOULTRANET su AcidoQuesto è l'indirizzo dal quale è possibile scaricare e leggere il romanzo di Saverio Fattori.<br />Conosco personalmente Saverio e ne stimo sia le qualità atletiche che quelle letterarie. In "Acido Lattico" mi ha tagliato, ferito e sezionato con parole e brevi sentenze forti che penetrano nell'animo di colui che legge. Mi ricorda un'autrice che amo (Margaret Mazzantini) e la sua scrittura priva di fronzoli e di tutto ciò che può abbellire, vive proprio nell'essenzialità qualitativa, il massimo splendore. Inoltre, Acido Lattico è un documento ricco di dati che aprono un inquietante finestra su un mondo spesso oscurato dagli interessi di coloro che ne gestiscono gli introiti: il doping nell'atletica. Leggerlo, a mio avviso, oltre che un pane prelibato dal punto di vista letterario, rappresenta anche un'aggiunta importante al bagaglio culturale del lettore.<br /><br />Andrea Accorsi <a href="http://www.mybook.it/autori/andrea-accorsi/" target="_blank">12ORE</a><br /><br /><br /><a href="http://www.mondoultranet.com/1/libri_amici_2485739.html" target="_blank">MONDOULTANET</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-64569377555769767082009-03-06T21:16:00.002+01:002009-03-06T21:21:51.365+01:00ADRENALINE CHANNEL su AcidoAcido Lattico - L'eccellenza atletica è un capolavoro che attende solo di essere inquinato<br /><br />Saverio Fattori - Alberto Gaffi editore RomaLeggete "Acido Lattico" di Saverio Fattori, un eccellente noir che descrive con uno spiccato realismo il mondo dell'atletica attraverso un'incursione narrativa nel doping e nelle piccole e grandi fobie che un atleta può incontrare durante il suo percorso agonistico.<br /><br />Questo costante rapporto con il dato reale, incrementato dalla narrazione di aneddoti della cronaca sportiva italiana e mondiale, fa sì che il lavoro di Fattori si distingua dalla precedente narrativa riguardante il tema corsa-doping.<br /><br />Il libro presenta inoltre un'ottima prefazione di Daniele Menarini, co-direttore di Correre.<br /><br />L'editore è Alberto Gaffi.<br /><br /><a href="http://www.adrenalinechannel.it/show/1743/acido_lattico_-__l-eccellenza_atletica_e_un_capolavoro_che_attende_solo_di_essere_inquinato.html" target="_blank">ADRENALINECHANNEL</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-44245157318022692052009-03-02T16:36:00.005+01:002009-03-09T08:51:49.809+01:00ACIDO LATTICO IN COPYLEFT (Download gratuito del testo integrale)Da oggi Acido è scaricabile gratuitamente dal sito di Alberto Gaffi editore e dalla bibliteca copyleft de IQuindici nella versione integrale e con la prefazione di Daniele Menarini (co-direttore di Correre). <br /><br /><a href="http://www.accainco.it/document/upload/Sassi/FattoriAcidoLattico.pdf" target="_blank">acido copyleft</a><br /><br /><a href="http://www.accainco.it/cgi-bin/front_end/libri?collana=28" target="_blank">gaffi copyleft</a><br /><br /><a href="http://www.iquindici.org/download.php?list.19" target="_blank">IQUINDICICOPYLEFT</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-86609415592931280182009-02-18T20:33:00.005+01:002009-05-07T08:59:01.263+02:00LA CRONACA DI CREMONA SU ACIDO (Veronica Danzi)Agonismo a tinte thriller per Fattori<br />Un altro consiglio narrativo è‘Acido lattico’,<br />romanzo noir psicologico d’ambiente sportivo<br />di Saverio Fattori. <br />Narra del volto oscuro dello sport<br />professionistico, e dell’indagine<br />su un suicidio.<br />Un individuo esecrabile come io narrante<br />si spingerà sino all’estremo<br />per battere i propri fantasmi<br />agonistici, abbattendo<br />ogni muro etico. Claudio Seregni,<br />il protagonista, è cinico<br />e disincantato, e non risparmia<br />nella sua disamina nessuno,<br />dai dilettanti alle prese<br />con la maratona di New York<br />ai superatleti. Fattori, corridore<br />a sua volta, mette su<br />carta l’ombra di una disciplina<br />nobile, accennando al doping<br />di Stato praticato in Italia<br />negli anni Ottanta, ma<br />mantenendo il tono della letterarietà,<br />senza imbastire crociate.<br /><br /><a href="http://mailstore.rossoalice.alice.it/exchange/Alice000000001899669/Posta%20in%20arrivo/pagina%20di%20%22La%20Cronaca%22%20di%20CR.EML/1_multipart_xF8FF_2_6%20Marathon%2018-02-09.pdf/C58EA28C-18C0-4a97-9AF2-036E93DDAFB3/6%20Marathon%2018-02-09.pdf?attach=1" target="_blank">la pagina</a><br /><br />Acido sarà a Cremona sabato 9 maggio, ospitato dalla società Marathon Cremona <a href="http://www.marathoncremona.it/" target="_blank">Marathon Cremona</a><br /> <br />per una iniziativa di Veronica Danzi... vabbè è un po' presto per parlarne...Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-60768304511317256602009-02-17T20:40:00.002+01:002009-02-17T20:46:16.697+01:00ACIDO E LA REPUBBLICA (ed. Bologna) Alessandro CastellariAcido Lattico di Saverio Fattori (Gaffi editore) è la storia di Claudio Seregni, un mezzofondista che ha, come “atleta evoluto”, l’ambizione di partecipare alle olimpiadi di Pechino. Ma rimarrà sempre Seregni Claudio, una promessa delle categorie giovanili come ce ne sono tante, spinto dall’orribile urgenza di emergere dall’anonima mediocrità. Fra allenatori, dirigenti, medici senza scrupoli e guru new age, precipita nel gorgo dell’epo e degli steroidi. Gli allenamenti ossessivi fra capannoni dismessi, la miseria delle relazioni umane in nome di una pratica sportiva ai margini della tossicodipendenza, le vite solitarie e disperate degli atleti sono la cifra di un romanzo nerissimo ed istruttivo.<br /> <br /> Alessandro Castellari (la Repubblica ed. Bologna, rubrica Lettura Mista, martedì 18 febbraio)Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-71137880961908221142009-02-14T14:59:00.004+01:002009-02-14T15:15:27.460+01:00ACIDO IN TOUR, SCANZOROSCIATE (BERGAMO) SABATO 21 FEBBRAIOComune di Scanzorosciate (Bergamo)<br /><br />L’Assessorato alla Cultura<br />in collaborazione con l’Assessorato alla Sport e la Sezione atletica dell’U.S. Scanzorosciate<br /><br />organizza una serata di presentazione del romanzo<br />“ACIDO LATTICO” di Saverio Fattori<br />un noir sul doping nell’atletica leggera<br /><br />sarà presente l’Autore<br /><br /><br />Sabato 21 febbraio 2009, ore 20.45<br /><br />Biblioteca comunale “Elsa Morante”<br /><br />Ingresso libero<br /><br />Info: biblioteca@comune.scanzorosciate.bg.it 035662400<br /><br />Grazie a Michele Pellegrini, bibliotecario e scrittore di talento<br /><br /><a href="http://www.lafeltrinelli.it/catalogo/aut/525512.html" target="_blank">I LIBRI DI MICHELE</a>Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-47893286774530608652009-02-10T15:50:00.002+01:002009-02-10T16:10:35.944+01:00STEFANO TASSINARI SU ACIDO (da Portici, Bologna in lettere)Stefano Tassinari scrive per le pagine culturali di diversi quotidiani e periodici ed è autore di testi tatrali e programmi radiofonici. Tra le su pubblicazioni sono usciti per Marco Tropea Editore, L'ora del ritorno (2001), I segni sulla pelle (2003), l'amore dgli insorti (2005) e Il vento contro (2008).<br /><br />Originale, soprattutto per il tema, è il terzo romanzo di Saverio Fattori, programmaticamente intitolato "Acido lattico" e dedicato al mondo, non senpre pulito, dell'atletica leggera. Fattori- esperto del settore perchè atleta, egli stesso, anche se a livello amatoriale - mette in scena, tra gli altri, un personaggio decisamente odioso, fascistoide e razzista: Claudio Seregni, anzi, Seregni Claudio, cognome e nome, come preferiscono gli allenatori. La sua storia è messa in parallelo a tante altre assolutamente simili, relative a decine di atleti di buone speranze e foschi destini, schiacciati dal cinismo di un ambiente nel quale il doping sembra essere una necessità. Un po' racconto e un po' libro di inchiesta, Acido Lattico - uscito durante le olompiadi cinesi - va senza dubbio letto, specie da chi non sappia nulla del mondo dell'atletica.Factoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3270730054658410926.post-8183833701715975202009-02-10T09:48:00.002+01:002009-02-10T10:00:03.401+01:00ANTONIO CUSMA AFTER ACIDO ATTICOAntonio mi ha contattato dopo la lettura di Acido. Una telefonata molto bella, mi diceva che era in sintonia Acida, avevo colpito nervi che aveva scoperti. Si allena su un campo dove ha la fortuna di vedere i nuovi talenti di Rondelli. Le ripetute di Mario Scapin, giovane mezzofondista veloce di sicuro avvenire. Capolavori. <br /><br />Antonio ha 34 anni, da dieci è tesserato FIDAL. Prima di correre faceva la Rock Star.<br />Oggi fa l’insegnante di scienze, si allena solo al martedì e al giovedì, vive in una Kasbah con altre persone e ogni giorno tenta di rimanere a galla. <br /><br />Lo scritto che segue è di Antonio e mi pare interessante.<br /><br />TEORIA DELLA RELATIVITA' NELLA CORSA<br /><br />Non saprei dire quando tutto è cominciato.<br />Saprei dire quando è cominciato per me, ma non per tutti gli altri.<br />Gli altri sono le decine di centinaia di podisti che riempiono i sentieri dei parchi cittadini durante la settimana, con punte di affollamento da grandi magazzini la domenica mattina.<br />Non riesco davvero a ricordare se 20 anni fa fosse così, di sicuro non lo era 10 anni fa quando ho iniziato io a correre. Cosa è successo negli ultimi 10 anni?<br />Un ‘epidemia ha investito la nostra comunità, giorno dopo giorno i segni tangibili di questa malattia si manifestano in un maggior numero di contagi.<br />L’acme dell’infezione lo si è avuto quando personaggi legati al mondo dello spettacolo, e presenti nell’immaginario pubblico di almeno 3 generazioni, si sono ammalati di questa malattia incurabile: la corsa.<br />Da questo momento è scoppiata una pandemia. Tutti coloro che hanno accesso alla tv, alla radio e ai rotocalchi di cronaca, diventano potenziali vittime del contagio.<br />“Se lo fa quel vecchio bacucco, lo posso fare anche io che ho la metà dei suoi anni ”<br />“Ma dai, non credevo che un dj avesse tempo per correre, e se lo fa lui figuriamoci io che sono impiegato e di notte posso riposare”<br />“Dico mai hai visto il presidente degli Usa? corre ogni giorno 5 km in meno di 25 minuti, e io che credevo fosse un buon a nulla……..”<br /><br />Molte cose sembrano impossibili fino a quando non scopri che il tuo meccanico le fa,<br />che il tuo commercialista le fa,<br />che perfino tuo cugino appena uscito, dopo 3 anni, da un centro di recupero tossicodipendenti l’anno prossimo volerà a New York per la maratona più ambita del pianeta.<br /><br />A questo punto si entra in crisi, ci si sente inflazionati.<br />Quell’ombra di pancia avvertita solo con la coda dell’occhio, a guardarla bene sembra il ventre flaccido di un uomo davvero grasso.<br />Scatta il complesso di inferiorità.<br />Nonostante tanti anni passati a studiare,a farsi una posizione e a crearsi un’esistenza<br /> nonostante ci sia riuscito di comprare una casa, mantenere una famiglia, mandare avanti il sistema…….<br />arriva il giorno in cui mentre sei in coda in un fiume di smog e di lamiere<br />senti alla radio il tuo dj preferito che commenta con passione il suo ultimo risultato sulla mezza maratona.<br />La sensazione è quella di essere l’ultimo della classe,<br /> mentre siamo in realtà consapevoli di trovarci di fronte a un bivio:<br />O cambio passo e provo a fare qualcosa di buono per la mia vita<br />o continuo a fare la marionetta per mantenere una famiglia che forse non ha più stima di me……<br /><br />A questo punto il primo passo è avvicinarsi a qualche portatore sano di questa patologia.<br />Niente di più facile, considerando l’estensione del virus intorno a te c’è di sicuro qualcuno che già corre e sa darti i primi utili consigli.<br /><br />Un virus per replicarsi ha bisogno di cellule sane da infettare e tu sei una di quelle.<br />Così dopo avere parlato col tuo assicuratore, ex campione provinciale junior, inizi la tua rincorsa verso qualcosa che ancora non sai cos’è ma che di sicuro ti cambierà vita.<br /><br />Domenica mattina, l’esordio:<br />Un’ultima sfogliata alla rivista specialistica dopo avere sincronizzato gps, cardiofrequenzimetro e cronometro. <br />Finalmente vestito di tutto punto con l’intera linea fitness di una nota marca<br />ti senti pronto per iniziare.<br />Dopo soli 12 minuti di qualcosa che somiglia più a zoppicare che a correre, il tuo cardiofrequenzimetro ti invita a richiedere un ricovero d’urgenza in cardiochirurgia.<br />Ma tu sei un osso duro, non molli, continui a seguire le tabelle e i consigli del giornalino<br />fino a quando scambiando due parole con una casalinga anoressica che va il doppio di te, scopri che lei ha un allenatore.<br />Il giorno dopo sei già al telefono con questo tizio, che nel giro di poche parole scalza il tuo psicologo dal podio delle figure fondamentali della tua esistenza.<br />L’allenatore è una guida spirituale, il primo uomo che ti inizierà al rito delle ripetute, del fartlek, del corto veloce e del lungo lento………<br />Diventa la nostra coscienza, la nostra ragione.<br />Così di settimana in settimana aumentano i km percorsi, diminuiscono i kg e aumenta la produzione di endorfine al punto di sentirsi di buon umore dopo almeno un lustro di apatia e malessere da ufficio.<br />Qui siamo all’altro bivio:<br />o si ringrazia l’allenatore per la nuova vita e le nuove sensazioni positive raggiunte e ci si dedica a un’amante(finalmente)<br />oppure sei pronto per tesserarti e iniziare a fare le gare podistiche alla domenica mattina.<br /><br />A questo punto se decidi per la seconda ipotesi, non avrai più una vita normale perché entrerai nel “giro”.<br />Infatti all’arrivo della prima competizione, anche se dietro di te ci saranno solo pochi pettorali, la sensazione di euforia e di onnipotenza ti faranno diventare un matto pronto a tutto, pur di rivivere quelle sensazioni.<br />Ormai la solita dose di km e gli stessi ritmi di sempre non garantiscono più quelle sensazioni e così aumenti km settimanali e ritmi……i kg in più scompaiono di colpo rendendosi complici della progressione della tua follia.<br />Arriva il giorno in cui dopo avere fatto 45 minuti netti su un 10000 ti rendi conto ormai di essere a metà classifica (300 su 620) e scopri lunedì mattina di avere dato 3 minuti al direttore marketing.<br />A quel punto ti chiudi in bagno e ti masturbi per la gioia.<br />Così quell’estate proponi a tua moglie una vacanza diversa…….basta adriatico, meglio andare in altura dove c’è meno gente, si respira meglio e si possono fare passeggiate, saune e bagni termali.<br />In realtà il tuo obiettivo è lo stage di atletica tenuto dalla vecchia gloria degli anni 80.<br />Ne hai sentito parlare bene dal tuo coach e dall’inseparabile rivista che leggi col batticuore quando si tratta di scorrere le classifiche delle gare a cui hai partecipato.<br />Effettivamente al primo appuntamento di settembre corri la tua prima mezza maratona sotto l’ora e trenta…….hai raggiunto il tuo obiettivo, vai più forte di quel dj che per radio se la mena tanto ma ormai è uno zero nel tuo immaginario.<br />La sensazione di benessere che ti pervade viene rilanciata dal commento di un podista che indicandoti alla moglie dice “ho fatto metà gara con lui, ma poi l’ho mollato perché andava troppo veloce, sai lui è uno forte, un’altra categoria”.<br />A questo punto stanno suonando le campane del cielo, “sono uno forte” “sono uno forte” si ripete mentalmente il nostro eroe………neanche la cocaina mischiata col miglior rum può darti questa sensazione di assoluto.<br />La realtà è che il mondo del podismo amatoriale è come una microsocietà spietata dove tutti hanno un valore. A differenza di quella reale dove è il mestiere e il conto in banca a garantire un identità e l’appartenenza a una fascia sociale, nel mondo del podismo il valore lo da la tua andatura, quanti secondi ci metti a percorrere un km.<br />Questa è l’unità di misura, tutto il resto non conta.<br />Chi corre 10 km con una velocità di 4 min/km guarderà chi corre in 3.45min/km ,<br />come l’infermiere guarda un primario.<br />A sua volta questo primario considererà un direttore sanitario chi corre in 3.30min/km.<br />Il direttore sanitario considera ministro della salute il podista che corre 3.00min/km.<br />E se questo ministro si trovasse ai giochi olimpici sulla gara dei 10000 sarebbe più volte doppiato da uno dei centinaia di “negri” che possono correre in 2.45min/km.<br />Tutto è relativo, i tempi e il valore atletico, come la bellezza, la ricchezza e l’intelligenza.<br /><br />Questo fa capire perché la corsa è una cosa grandissima, <br />perché permette a tutti di correre e sviluppare sensazioni fantastiche<br />potendosi sempre confrontare, trovando sempre qualcuno più “povero “di te per sentirsi benestanti, così<br />come si troverà sempre qualcuno più “marocchino” di te da prendere come esempio<br />per allenarsi sempre più duramente solo per arrivargli vicino e meritare la sua stretta di mano,<br />gesto che ti accetta nella nuova classe sociale.<br />Cogito ergo sum……meglio corro ergo sono.<br />La corsa dispensa identità nuove di zecca soprattutto per coloro che non ne hanno una o che vogliono scappare da quella che si sono creati in una vita di scelte casuali.<br /><br />Antonio CusmaFactoryhttp://www.blogger.com/profile/11492973719003736922noreply@blogger.com0